Ci sono diversi tipi di handicap, da quello mentale a quello motorio, a quello sensoriale (sordità e cecità)
Come insegnante mi sono trovata spesso a lavorare con bambini portatori di handicap ma anche nella mia vita privata il destino non ha per niente scherzato: padre con sclerosi multipla, marito con malattia simile e nuora con problemi di sordocecità.
La domanda che poni quindi ho dovuto affrontarla numerose volte e non sempre le risposte sono facili.
L'amore ovviamente sta alla base ma occorre anche usare molto il cervello per scoprire il modo migliore per rapportarsi.
Non bisogna lasciarsi trasportare dalla compassione, non bisogna essere iperprotettivi ma bisogna considerare elemento primario il raggiungimento dell'autonomia perchè è anche un elemento importantissimo per l'autostima.
Per spiegarmi meglio ti racconto un episodio. In ospedale, accanto a mio marito, c'era un altro signore con paresi.
Un giorno stava cercando disperatamente di sistemarsi il cuscino ma le sue mani non rispondevano ai suoi comandi.
Mi sono precipitata per aiutarlo ma mi ha fermato gridandomi risentito...ce la devo fare da solo.
Ecco, allora ho imparato che l'aiuto più prezioso che posso dare ad una persona disabile è ascoltarla, stargli vicino, sostenerla ma anche scuoterla, stimolarla, spingerla verso una relativa autonomia.