anonymous
2008-04-26 08:10:31 UTC
degli ex diversamente abili? dei comunemente abili? dei diversamente diversamente abili?
si, lo so, la domanda è stupida, ma è un modo per far riflettere su come tali definizioni cercano di nascondere realtà che esistono lo stesso.
per me il disabile lo si può chiamare pure "persona fortunata" o "pezzo di mèrda", poco cambia.
è solo una definizione.
ma nei fatti, nella vita di tutti i giorni, nella realtà, come viene trattato?
e sopratutto, nella nostra mente, come viene visto?
come un diversamente abile ed una persona che ha delle esigenze particolari (che poi anche i normodotati spesso, anche se nei modi e nelle situazioni diverse, hanno esigenze particolari) o come un disabile che si deve CERCARE (quasi a sforzo) di integrare alla società?
sinceramente, la vostra mente, cosa vi suggerisce?