Domanda:
ex diversamente abili?
anonymous
2008-04-26 08:10:31 UTC
ma se un diversamente abile, o disabile, grazie ai progressi della tecnologia e della medicina, riesce ad acquisire tutte le abilità di un normodotato entrerà a far parte di quale gruppo?
degli ex diversamente abili? dei comunemente abili? dei diversamente diversamente abili?
si, lo so, la domanda è stupida, ma è un modo per far riflettere su come tali definizioni cercano di nascondere realtà che esistono lo stesso.
per me il disabile lo si può chiamare pure "persona fortunata" o "pezzo di mèrda", poco cambia.
è solo una definizione.
ma nei fatti, nella vita di tutti i giorni, nella realtà, come viene trattato?
e sopratutto, nella nostra mente, come viene visto?
come un diversamente abile ed una persona che ha delle esigenze particolari (che poi anche i normodotati spesso, anche se nei modi e nelle situazioni diverse, hanno esigenze particolari) o come un disabile che si deve CERCARE (quasi a sforzo) di integrare alla società?
sinceramente, la vostra mente, cosa vi suggerisce?
Sette risposte:
ZiaKate1984
2008-04-29 06:44:19 UTC
Ciao In Vena!

La mia mente cosa suggerisce? Guarda, io è da 3 anni che lavoro in una cooperativa sociale, sono un' educatrice e seguo nello scolastico e non ragazzi/ragazzini(ma nn solo) "diversamente abili" o peggio..."utenti", se proprio vogliamo parlare di definizioni.

Nella mia mente sono prima di ogni altra cosa PERSONE e per quanto mi riguarda li ho sempre trattati come tali. Nn uso una lingua sconosciuta per comunicare cn loro e per quanto mi è possibile tento di farli interagire al meglio cn il mondo che li circonda...anche se a volte penso sarebbe meglio se nn ci entrassero proprio in contatto. Perchè essere un handicappato, un utente, un diversamente abile o un pazzo furioso(vedetela voi come volete)spesso viene interpretato come sinonimo di "essere stupidi" e la gente, purtroppo, si comporta di conseguenza. Ce ancora troppa ignoranza in materia e da quando mondo è mondo, le persone hanno paura di ciò che nn conoscono, evitandolo accuratamente. Quindi, la mia mente cosa suggerisce? Suggerirebbe di fermarsi un attimo e pensare..pensare al fatto che nn sono mostri che vogliono mangiarci, ma esseri umani pensanti, con sentimenti ed emozioni, con antipatie e simpatie ed emarginandoli nn si contribuisce solamente ad accentuare i loro problemi, ma anche e soprattutto i nostri.
animaletto curioso
2008-04-26 15:38:35 UTC
qui non ci siamo proprio.



focalizziamo l'attenzione sul fatto che siamo tutti persone,

che abbiamo tutti esigenze,

che ognuno ha difficoltà,

che desideriamo tutti lavorare, essere indipendenti e riuscire nelle cose che vogliamo fare (in generale).

a momenti dimenticavo la cosa più importante!

ABBIAMO SENTIMENTI!!! (hai presente?)



dove stanno le differenze?



ho avuto modo di vedere diversamente abili compiere molte cose...

quindi

la difficoltà secondo me sta solo nel riuscire a fare entrare in testa alla gente l'evidente impegno e i successi che riescono ad ottenere quando non vengono sottovalutati e ostacolati.

quindi se proprio vogliamo dividere in due fazioni,

non sono LORO a doversi sforzare ulteriormente, sono gli ALTRI che dovrebbero rivedere un po' di convinzioni del cavolo.

la tecnologia e la medicina possono aiutare a fornire gli strumenti per agevolare le normali necessità della vita quotidiana, ma la solidarietà delle persone ha un ruolo ancora più importante.

i "diversamente abili" che mi capita di conoscere, comunque, li chiamo per nome.

non m'interessa sapere il termine identificativo che appioppano periodicamente i media, lo stato o chi sa chi, quindi non è il caso di chiedersi quale titolo mettere.
anonymous
2008-04-29 06:43:39 UTC
la definizione conta, è quella che da agli altri coscienza di cosa si parla.

cmq, è rarissimo smettere di essere disabile, e se accade si diventa di nuovo normodotati.

ad esempio, sono disabili, con bassissima percentuale di invalidità, i portatori di protesi all'anca, che in effetti camminano come prima dell'intervento, ma hanno cmq una parte artificiale.



più che vederle, queste cose le vivo, e ti dico che si può nascere difettosi, dopotutto siamo imperfetti, si può perdere capacità per incidente, malattia o semplicemente anzianità, quello che la gente deve capire, è che il disabile ha solo più difficoltà, e basta! non perde per questo la sua dignità, e solo capendo questo che si smetterà di considerare il disabile come "persona da integrare", perché non si partirà più dal fatto di considerarlo un "fuori casta".
fleopa
2008-04-26 17:55:45 UTC
Siamo tutti degli individui,ognuno con limiti e difetti,anche pregi,si valuta per ciò che si vale,non per gambe,seni o sedie a ruote.....rispetto per tutti e fuori ai gradassi e delinquenti...
martaphotographer
2008-04-26 16:19:23 UTC
la mia mente, e le mie azioni quotidiane, xkè ho a che fare con mio nonno che ha molti problemi, mi suggeriscono di cercare si di integrare qst xsone nella società , ma soprattutto di dargli molti aiuti, dato che hanno avuto la sfortuna di nascere senza una funzione motoria o altro che non gli/le permette di svolgere alcune attività dobbiamo trovare, anzi aiutarli a trovare, il loro posto in qst caotica giungla... molti è vero trattano qst persone in modo ignobile, per esempio l'anno passato ero in classe con un ragazzo handicappato, non ti immagini qnt cattiverie gli dicevano dietro, ma anke davanti tanto "è scemo, cosa vuoi che capisca" così commentavano... e gli scemi erano loro, non certo quel povero ragazzo che nemmeno poteva difendersi... che gente che c'è al mondo... baci Marta
anonymous
2008-04-26 15:20:54 UTC
nn è una domanda stupida è interessante...

un tempo io nn ci pensavo ... per me erano persone diverse da me che in un certo senso mi facevano pena ep urchè mi sforzassi li vedevo tanto lontani dalla mia realtà...

poi è nato mio fratello ... un cosìdetto diversamente abile e questo mi ha aperto gli occhi...lui per me nn è un diversamente abile è per prima cosa una PERSONA e io vorrei che tutti lo vedessero così ...malfunzioni a parte ... ho bisogno di credere che tutti lo vedano così .. come un bambino come tanti altri ...ma o che nnsarà così e la cosa mi rattrista molto sono sicura che nn verrà mai trattato in maniera totalmente normale e so che questo un giorno gli creerà tanti problemi... ho bisogno di credere che lui avrà una vita normle :degli amici ,una famiglia e che le persone lo vedano come la PERSONA che c'è in lui e nn lo etichettano solo perchè ha delle disfunzioni
Afra
2008-04-26 15:17:35 UTC
Mi sa che non hai capito niente di loro ma se non puoi vivere la loro stessa esperienza come fai a criticare e a discriminare se è ciò che fai? Tu come la vedi una persona diversamente abile? Come la tratteresti? La risposta dovresti saperla già... Ti sembra giusto qualsiasi tipo di discriminazione? Per me no, ognuno è diverso ed unico, e quindi ognuno va apprezzato. Anche i diversamente abili.


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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